I probiotici
Il termine probiotico significa “a favore della vita”, infatti i probiotici sono organismi vivi che presi nella giusta dose apportano un beneficio al corpo che li ospita, contribuendo al bilancio microbico intestinale.
Il nostro intestino, con le sue micropieghe ed i suoi villi, arriva a 400 mq ed è l’organo più esteso che abbiamo, è la nostra principale via di contatto con il mondo chimico-alimentare-batterico esterno, ed è lì che vivono centomila miliardi di batteri, innocui e indispensabili alla nostra vita. L’insieme di questi microrganismi viene denominato flora batterica e le sue funzioni, oltre al corretto funzionamento dell’intestino, sono fondamentalmente due:
– immunitaria: stratificandosi nella mucosa intestinale forma una sorta di barriera che blocca virus e microrganismi nocivi;
– nutritiva: partecipa alla produzione di enzimi e vitamine nonché alla degradazione delle sostanze tossiche.
La flora batterica può essere alterata e indebolita da varie situazioni, ma è possibile selezionare alcuni batteri che sono in grado di riportare la flora batterica a uno stato di equilibrio e quindi di salute per l’intero organismo.
È dei probiotici che stiamo parlando, anche se i fermenti non sono tutti uguali… negli anni ’20 alcune ricerche dimostrarono la differenza fra i batteri lattici utilizzati per la produzione dello yogurt e quelli trovati nell’intestino umano
I primi appartenevano alla specie Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus, mentre gli altri alla Lactobacillus acidophilus.
La differenza non è da poco e si è così arrivati a stabilire che un batterio per definirsi “probiotico” debba:
– resistere all’acidità dello stomaco e alla bile,
– sopravvivere nel tratto gastrointestinale e riprodursi aderendo alla mucosa,
– essere perfettamente tollerabile dall’intestino,
– avere effetti benefici sulla salute contrastando i germi patogeni.
Da ciò deriva che i principali bacilli dello yogurt non sono probiotici, ma sono già parecchi i batteri individuati come tali appartenenti alla normale flora batterica intestinale umana.
I probiotici possono essere suddivisi in alimentari e curativi; i primi hanno un’azione benefica sulla microflora intestinale mentre i secondi vengono usati per trattare problemi specifici quali la stipsi, la flatulenza, il morbo di Crohn o la gastrite…
I probiotici veri si assumono sempre a stomaco pieno e non in concomitanza con gli antibiotici (tranne l’Enterelle che serve proprio a sviluppare i batteri antibiotico-resistenti e a rendere più facile il successivo ripristino della normale flora batterica), vediamo ora alcuni:
– Saccharomyces e lactobacillus (Aflugenex): per renderci più resistenti ai mali di stagione e prevenire la sindrome influenzale;
– Lactobacillus casei e bifidobacterium lactis (Citogenex): per riequilibrare i nostri naturali sistemi di difesa in caso di allergie, herpes…;
– Lactobacillus acidophilus, fermentum e plantarium (Femelle): per le irritazioni della zona intima femminile per la cistite, per la candidosi;
– Saccharomices cerevisiae (Enterelle): durante l’assunzione di antibiotici, per la diarrea;
– Lactobacillus rhamnosus (Ramnoselle): per la colite o dopo una cura antibiotica;
– Bifidobacterium (Bifiselle): per la stitichezza, anche cronica, tensione addominale;
– Lactobacillus plantarium (Adomelle): per il gonfiore addominale e la flatulenza;
– Lactobacillu salivarius (Acronelle): per l’intestino irritabile, per il morbo di Crohn;
– Lactobacillus acidophilus e bulgaricus (Pilorex): per gastrite, reflusso, ernia iatale, per contrastare l’helicobacter pylorii;
– Lactobacillus fermentum e acidophilus (Milonet): per proteggere tutto il tratto digerente, dalla bocca al retto, e favorire la digestione dei vegetali.
Il nostro intestino è facilmente turbato dallo stress, dagli sbalzi climatici, da scompensi ormonali, da un’alimentazione inadeguata… per questa ragione l’assunzione mirata di probiotici specifici può aiutarci a ritrovare il benessere perduto.