Ansia, stress, attacchi di panico… ormai sono poche le persone che possono dire di esserne immuni.
Solo in Italia ne sono colpiti quasi tre milioni di individui, ovvero quelli che dopo un primo attacco hanno sviluppato un’ansia anticipatoria che li fa vivere in un’attesa angosciata che l’evento si ripeta, facendo sì che affrontino con stress, o addirittura evitino, le situazioni che sono per loro a rischio. Ma anche il resto della popolazione non può dirsi del tutto al sicuro, ognuno di noi avrà vissuto quell’ansia e quello stress che ci mettono in fibrillazione dei momenti critici.
Nel vero e proprio attacco di panico si manifestano palpitazioni, senso di soffocamento, crampi gastro-intestinali, vomito, vertigini, sudorazione, il tutto con un senso crescente e intollerabile di disagio e angoscia. Spesso questo avviene nel momento in cui ci troviamo a vivere situazioni che rifiutiamo e che consideriamo inaccettabili, pur trovandoci costretti a subirle.
Ma anche chi non arriva a questi estremi può conoscere l’ansia che si presenta nel bel mezzo della notte, o quella che non fa prendere sonno, o la tensione che fa affrontare le più svariate situazioni come se fossero esami difficili da superare.
Le persone più soggette a questi stati di tensione sono quelle che reprimono una o più parti importanti di sé, per soddisfare le richieste altrui, o semplicemente per adeguarsi ai ritmi imposti dalla vita moderna. Sono persone severe con se stesse, che si adeguano a modelli razionali che a un certo punto esplodono, lasciando spazio a una paura che assale senza possibilità di scampo.
Detto questo possiamo già intuire che quello che viene considerato il nemico da evitare è invece un salutare campanello d’allarme, che ci indica che abbiamo preso se non la strada sbagliata almeno una direzione che non ci appartiene. Potremmo perciò addirittura approfittare di questa scossa dolorosa per osservare finalmente chi siamo e dove avremmo voluto andare, uscendo da quella logica ferrea che vorrebbe costantemente rinchiuderci negli spazi angusti e nei ritmi serrati ai quali l’essere umano si autocostringe.
È imprescindibile quindi, per uscire dall’ansia e dagli stati più o meno intensi che ne derivano, osservare se stessi ed iniziare a conoscere chi siamo realmente. Per far questo possiamo cercare un aiuto negli altri e nella natura, che da sempre ci è vicina in tutte le necessità. Possiamo quindi affidarci a qualcuno che ci ascolti e che ci aiuti a comprendere chi siamo, psicologicamente e spiritualmente, possiamo affidarci a mani gentili che ci plachino con massaggi rilassanti, riequilibranti, che ci aiutino a riappropriarci dell’intelligenza corporea e della nostra intuizione.
Possiamo poi avvalerci delle piante, come la passiflora, la melissa, il biancospino, il tiglio… ma anche di vitamine, oligoelementi e olii preziosi. Non dobbiamo poi dimenticare l’aiuto offerto da Bach coi suoi famosi fiori, volti proprio a sostenerci con delicatezza e forza nei nostri momenti difficili.