L’intestino è un lungo labirinto nel quale spesso è difficile orientarsi e che a volte è fuori orario, ma si sa, ognuno è fatto a modo suo, e se per qualcuno è normale evacuare ogni giorno per altri l’intervallo ottimale può essere il doppio o la metà.
Ma quando il transito rallenta oltremisura ecco che compaiono sintomi che devono metterci in allarme, avvertendoci che l’intestino va svegliato in qualche modo.
Abbiamo allora mal di testa, gonfiore addominale, flatulenza, alito pesante, un malessere che richiede un intervento repentino ma non aggressivo.
Innanzitutto è necessario capire se il blocco è dovuto a condizioni particolari, come un viaggio o un cambio di dieta, oppure se è fisiologico, come per la gravidanza o la senescenza, o ancora se è dovuto allo stress, in ogni caso dovremmo far sì che non diventi cronico. Ma anche se lo fosse non per questo dobbiamo arrenderci, anzi, è proprio in questo caso che dobbiamo lottare con maggior tenacia!
Si sa che l’ntestino spesso fa di testa sua, non a caso si parla di un secondo cervello, che attribuisce alla pancia una sua intelligenza, fondata su funzioni nervose che consentono non solo di “comprendere” gli alimenti, ma anche di dare risposte immunitarie ed emotive ai molteplici stimoli che arrivano a un livello non sempre cosciente.
Se la nostra pancia è sonnolenta possiamo allora aiutarla con dei microrganismi che ripopolino la flora batterica, i probiotici, indispensabili a discernere fra nutrienti e sostanze tossiche.
Possiamo anche arricchire la nostra alimentazione con fibre osmotiche, che trattengono i liquidi fluidificando le feci, o con mucillagini, che le lubrificano favorendone l’espulsione.
Ultima spiaggia le piante antrachinoniche, che stimolano fortemente la mucosa a contrarsi, ma proprio per il loro effetto d’urto dovrebbero essere rimedi di emergenza e non consuetudini quotidiane, meglio ricorrervi solo saltuariamente, abituandoci almeno ad accompagnarle con le sostanze più dolci sopra descritte.
Un intestino pigro lascia sempre un po’ d’amaro in bocca, ma consoliamoci, puntuali si può sempre diventare!